Amazon negli ultimi due anni ha potenziato la sua politica anti-contraffazione per rimuovere i prodotti contraffatti o non regolari dalla vendita online con vari servizi, anche automatici, che si basano sull’intelligenza artificiale e il machine learning. Le immagini, il marchio e le recensioni del prodotto sono alla base degli acquisti online e il falso e le frodi sono molto diffusi. I prodotti contraffatti sono pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori ma comportano anche dei danni alla reputazione di chi li produce.

Le maggiori iniziative anticontraffazione

Le maggiori iniziative anticontraffazione partono da segnalazioni di marchi e utenti, come la cinese Alibaba, eBay, Facebook Marketplace e Mercado Libre (la piattaforma leader in America Latina) che puntano al ritiro dei prodotti contraffatti. Amazon ha sempre avuto a cuore questo problema perché il 53% delle merci che vende online proviene dai venditori esterni e nel 20189 Amazon stessa ha dichiarato di aver bloccato più di 2,5 milioni di venditori esterni sospetti anche se la problematica è molto più grande. Proprio per questo ha lanciato una nuova politica anticontraffazione con il Project zero, uno strumento automatico che vede e blocca dagli elenchi i prodotti sospetti, e che adesso è adottato da 17 Paesi, con l’adesione di più di 10 mila marchi che vanno dagli imprenditori emergenti alle grandi firme come BMW e Ferragamo. Con Product Zero ogni giorno vengono scansionati più di 5 miliardi di possibili aggiornamenti delle offerte di prodotti del negozio online “per rimuovere proattivamente le possibili offerte di prodotti contraffatti”, usando marchi, loghi ed altro materiale forniti dalle società legittime. Accanto all’uso di questo software sono state adottate altre iniziative come ad esempio il nuovo registro dei marchi Amazon, un forum di segnalazione online per i proprietari di marchi e la realizzazione di un’unità per i reati di contraffazione. Su Amazon esiste anche un servizio di rimozione “self-service” delle contraffazioni e uno per “serializzare” i prodotti, dandogli un codice univoco identificativo.

Cosa dicono le analisi di settore

Gli analisti di settore sostengono che l’aumento di merci contraffatte si Amazon e su altri e-commerce è la poca trasparenza e controllo dei venditori di terze parti. A queto proposito Amazon ha iniziato a voler controllare personalmente l’identità dei venditori chiedendo anche ai venditori esterni di far vedere, questo negli USA, i nomi e indirizzi aziendali sulle loro pagine di vendita.