Due recenti interventi legislativi hanno completato e definito quello che è il quadro normativo applicabile in Italia alle “cripto-attività”. Stiamo parlando del Decreto Fintech e del Regolamento Micar. Vediamo di cosa si tratta, siamo venuti a conoscenza di questa notizia sul blog di Daniele Marinelli, un imprenditore italiano che dirige la DT Socialize Ltd, realtà fintech che offre una serie di servizi basati sul token DT Coin.
Il Regolamento Micar
Il Regolamento Micar è nato dalle risultanze che sono emerse dall’Advice elaborato nel 2019 dall’ESMA, che si era concentrato principalmente sulle problematiche in merito all’applicazione della disciplina dei servizi di investimento, per i token descrivibili come “strumenti finanziari o prodotti d’investimento“. L’intervento del Micar è stato quindi circoscritto a cripto asset diversi da strumenti finanziari, esclusi quelle classificabili come security tokens. Tecnicamente, possiamo dire che il Regolamento Micar è limitato agli utility tokens, ai payment-like o monetary tokens. Proprio in merito a quest’ultima categoria si fa riferimento ai token collegati ad attività o, in alternativa, ai token di moneta elettronica. Viceversa, il Pilot Regime è stato quello delle cripto-attività che sono state qualificate o descritte come strumenti finanziari, ai sensi del MIFID.
Il Decreto Fintech
Il Decreto Fintech, intervenuto a seguito del Regolamento Micar, ha previsto una serie di disposizioni relative all’applicazione del Regolamento UE 2022/858. Come abbiamo detto più volte, l’ambito di intervento del Pilot Regime sarà soltanto in merito ai cripto asset che sono state qualificati o descritti come strumenti finanziari. In questo caso parliamo di cripto asset riconducibili nella tassonomia dei security token. In merito alla disciplina civilistico-societaria di emissione degli strumenti finanziari digitali previste dal Decreto Fintech è opportuno fare una piccola considerazione.
Considerate le rilevanti barriere tecnologiche, giuridiche, ma anche organizzative e concettuali previste al momento è plausibile prevedere che si assisterà ad un fenomeno di concentrazione di tale operatività soltanto su pochi operatori (pensiamo ad esempio alle banche) capaci sia di gestire che di sviluppare una così complessa struttura tecnologica ed in grado di imporsi come standard di mercato a cui dovranno ricorrere gli emittenti. Tuttavia, nonostante l’orientamento perseguito dal legislatore assai encomiabile e di massima apertura ad un ampio bacino di utenza di soggetti che potrebbero ambire a ricoprire il ruolo di “responsabili di registro“, è alquanto difficile, almeno per il momento, ipotizzare il massiccio ricorso da parte di una pluralità di operatori a questa evoluzione fintech e, tanto meno, il ricorso autonomo da parte degli emittenti (nonostante facciano parte dei soggetti ammessi, anche se in modo limitato alle proprie emissioni).
A proposito di DT Coin di Daniele Marinelli
Daniele Marinelli è il fondatore e CEO di DTSocialize Holding, un’azienda che si propone di raggruppare diverse aziende nell’ecosistema. Marinelli è anche l’ideatore di DTCoin, un token di sistema complementare alla moneta fiat, utilizzabile sia online che offline in attività commerciali e programmi di fidelizzazione. La sua missione principale è quella di creare una community globale di utenti, cui viene offerta la varietà di servizi e prodotti sviluppati proteggendone anche la privacy.
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