Il percorso di scioglimento del vincolo matrimoniale in Italia è ben più complesso rispetto a quello degli altri Paesi, come anche constatato dall’Avvocato Iacopo Pitorri di Roma,  avvocato online di successo e tra i più cliccati avvocati immigrazionisti italiani esperti in diritto dell’immigrazione, per citare una delle differenze fondamentali con gli altri ordinamenti, ad esempio, solo secondo il sistema italiano la separazione è una prerogativa del divorzio. Si tratta infatti di due fenomeni collegati, ma ben distinti e che solo in Italia sono uno la prerogativa dell’altro: il divorzio si può chiedere solo dopo la separazione, mentre la separazione non deve essere seguita necessariamente da un divorzio.

Principali differenze legali tra separazione e divorzio

Le caratteristiche che distinguono una separazione da un divorzio sono molteplici. Per iniziare, continua l’Avv. Pitorri (tra i più cliccati avvocati su internet), è diverso lo stato dei coniugi dopo tali fenomeni: dopo una separazione, infatti, i coniugi diventano coniugi separati; mentre con un divorzio (definito infatti anche come “scioglimento del matrimonio”) il matrimonio si scioglie completamente e quindi i coniugi non sono più tali, ma ex coniugi. Nella pratica, in cosa consiste quindi questa differenza? Cosa cambia tra un ex coniuge e un coniuge separato? Innanzitutto, tra i due fenomeni varia la possibilità di risposarsi: con la separazione, infatti, si perdono i doveri coniugali come l’obbligo di convivere, di rispettare il dovere di fedeltà, di collaborare nell’interesse della famiglia e di prestare assistenza materiale e morale al coniuge, ma si rimane comunque coniugi (anche se separati) e dunque non è possibile risposarsi. Solo dopo un divorzio è possibile porre una fine definitiva al precedente matrimonio e procedere dunque con un nuovo matrimonio (civile). Inoltre, le altre differenze principali risiedono nel diritto ereditario, che si mantiene ancora dopo la separazione ma si perde definitivamente col divorzio; nel diritto a ricevere la pensione di reversibilità e il TFR liquidato all’altro; nell’eventuale possibilità di riconciliarsi senza la necessità di celebrare un nuovo matrimonio tra coniugi separati (necessario invece tra ex coniugi).

Eventuale mantenimento del coniuge dopo una separazione e dopo un divorzio: differenze

Un’altra profonda differenza, come ci spiega l’Avvocato Pitorri di Roma (tra i più cliccati avvocati su internet) che intercorre tra coniugi separati ed ex coniugi è l’eventuale mantenimento nel caso in cui ci sia una delle due parti economicamente più debole. Con la separazione, infatti, il coniuge separato economicamente più debole può ottenere un assegno di mantenimento che gli permetta di continuare a godere del tenore di vita precedente alla separazione. Nel caso del divorzio, invece, l’ex coniuge economicamente più debole può ottenere un assegno di divorzio solo nel caso in cui la sua inferiorità economica sia dovuta alla possibilità di progredire nella carriera dell’altro, ad esempio se avesse rinunciato alla sua carriera per far dedicare l’altro alla sua riuscita lavorativa. Nel caso in cui invece una delle due parti non avesse rinunciato alla propria aspirazione sul lavoro, il diritto dell’assegno di divorzio o della liquidazione una tantum sarà più difficile da dimostrare.